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Non ho fatto della Fotografia una professione per molti motivi. Uno di questi è che mi sono voluto sentire sempre libero di esprimermi senza condizionamenti di sorta. Perciò nel tempo ho accettato solo incarichi come i Viaggi della Memoria e le Manifestazioni Politiche e Sindacali. Incarichi che sentivo a me più vicini e realizzabili, come le architetture del Quartiere di Sorgane e della Chiesa del Michelucci sull'Autostrada del Sole e non solo. Grazie della visita:

La progettazione architettonica fu affidata a tre gruppi coordinati da Ferdinando Poggi, Leonardo Ricci e Leonardo Savioli. Questi ultimi due, attraverso un linguaggio che unisce organicismo e brutalismo, realizzarono architetture che portarono a Firenze la forza dell’utopia della “macrostruttura”, un’idea di edificio-città che negli anni Sessanta costituì un orizzonte per la cultura architettonica più innovativa, nel tentativo di superare una tradizione legata ad una visione più quotidiana e vernacolare del quartiere. In particolare, l’edificio denominato «La Nave» (1962-1966), progettato da un gruppo guidato da Leonardo Ricci, è considerato una delle più importanti architetture del XX secolo realizzate nella città di Firenze

Sento dire spesso da molti che oggi non ci vuol nulla a fare una fotografia. Se intendiamo con fare fotografie l’inquadrare e l’esporre correttamente un soggetto, ovviamente oggi è certo che ‘fotografare’ sia diventata un’attività molto semplice ed alla portata di tutti. Ma se per fare una fotografia s’intende invece produrre un’immagine, che certamente tragga origine dalla realtà, ma che nello stesso tempo sia espressione del proprio sentire e della propria visione interiore, allora ‘fare fotografie’ rimarrà qualcosa di estremamente difficile. Mettere 'dentro’ una Fotografia anche il non visibile, la propria personalità e il vissuto di ognuno, non sarà mai cosa semplice come schiacciare un pulsante per riprodurre in modo asettico il reale.

Infine una ultima considerazione: "Il mezzo è importante (come lo sono le pentole per il cuoco o i pennelli per il pittore), ma non può sostituire il saper vedere, percepire la giusta luce, capire i rapporti nella composizione, vedere oltre il visibile, insomma cercare di creare l'immagine già al momento dello scatto. La tecnologia aiuta, certo, ma da sola non basterà mai per fare una buona foto".