Questo il mio modesto Sito con tutti i Progetti Fotografici

Ho iniziato a fotografare giovanissimo con l'Agfa Silette regalatami da mio padre per il mio tredicesimo compleanno. Da studente universitario sono passato alla reflex (la mitica Canon AE-1) e poi negli anni '80 stampavo in B/N foto di Ritratti e Paesaggi. Inoltre, in quel periodo, ho anche insegnato Teoria e Pratica della Fotografia, per dodici anni, presso la  Scuola Svizzera di Firenze

Oggi ho all'attivo diverse Mostre, su temi a me più consoni, come le Urban Street, le Architetture Modernesu altri progetti personali come le Gabbie Cittadine, Simbiosi, Miraggi UrbaniEteree Inconsistenze, Istanti Diacronici e che potete vedere nelle pagine successive a questa.

Inoltre porto avanti una mia personale sperimentazione con nuove idee, come ad esempio "Minimal", "Colori delle Ombre", "Cromatismi", "Sfere" che potete vedere nelle pagina dedicata agli Altri Progetti. 

Nel tempo ho ricevuto incarichi professionali nel campo della Pubblicità e da varie Associazioni culturali e politiche con Report su manifestazioni ed eventi in Italia ed all'Estero.

Sotto una vecchia foto della mia classe alle Elementari con il mitico e mai dimenticato Maestro Amaraschi (sono il terzo in basso vicino al Maestro)

Si sente dire spesso che è stato già fotografato tutto. Non credo proprio. Dipende da che punto di vista guardiamo le cose. Se ci limitiamo a fotografare per documentare, allora sarà improbabile fotografare qualcosa che non sia già stato fotografato. Ma se invece guardiamo dentro di noi, ecco che tutto può cambiare, ecco che magicamente troveremo un mondo che solo noi possiamo vedere e quindi anche da fotografare. Ognuno può farlo e mostrare la sua verità al mondo.

Premessa

La Fotografia deve essere uno specchio della realtà (ammesso che esista la realtà oggettiva) oppure può essere anche il frutto della nostra visione non attinente alla realtà stessa? Due scuole di pensiero. Sicuramente la Fotografia nacque per riprodurre la realtà circostante (si pensi alla prima fotografia in assoluto che ritrae il cortile della casa di Niepce, visto dalla finestra della sua stanza). Ma oggi è sempre e solo così o la Fotografia può essere considerata una forma d'Arte e quindi, come tale, può rappresentare anche altro? Di acqua sotto i ponti ne è passata molta dal quel lontano 1836. Allora forse oggi sarebbe il momento affinché si parli meno di regole e di tecnica e ci si concentri invece più sui contenuti.

In fondo va detto che, quando scattiamo una fotografia, noi non vediamo solo con gli occhi, ma vediamo una immagine del mondo filtrata dalla nostra personalità, dalla nostra cultura, dalle esperienze che abbiamo fatto, dai libri che abbiamo letto, dalle persone che abbiamo frequentato ed anche dallo stato d’animo in cui ci troviamo in quel momento. 

La ricerca individuale, diversa dai soliti schemi (e detto per inciso diversa da tutte quelle foto, viste e riviste, ma che vengono premiate a valanga nei concorsi fotografici e dalle quali è bene prendere le distanze, per il bene della creatività e della fotografia con la effe maiuscola) è cosa buona e sempre importante, per la crescita individuale e collettiva.

Volare Liberi

La fotografia è sempre il risultato di una scelta arbitraria. Quindi essa risulta essere una narrazione fantasiosa di ciò che accade davanti alla fotocamera. La geometria, la prospettiva, la complessità dei volumi, le gradazioni dal bianco al nero, lo spettro dei colori e così via, sono alla base del linguaggio fotografico.

Non esiste quindi l’oggettività in fotografia, né la registrazione meccanica, sistematizzata poi in “opera d’arte”. Non ci sono leggi né regole (da rispettare) in fotografia, il visibile non è mai altro di ciò che accade nello sguardo e nella mente del fotografo.

Ecco quindi il vero motivo per il quale oggi troviamo ovunque una moltitudine di "tecnici" del mezzo fotografico e pochissimi "poeti" della Fotografia!!!!!!

La libertà ci porta a commettere sbagli, ma ci induce anche ad imparare dai propri errori. In Fotografia poi, guai avere preconcetti di sorta, meglio sondare il proprio modo di vedere il mondo, senza paure o condizionamenti. Meglio Volare Liberi in un cielo periglioso che essere legati al filo delle certezze che impedisca di esprimerci al meglio.

Il mio Motto

Saper vedere oltre è un dono prezioso che va preservato. Per nessun motivo esso può essere barattato con la voglia di omologazione nella ricerca spasmodica del successo o per avere un consenso a tutti i costi.

Mostre e Serate degli ultimi Anni:

Mostra "Miraggi Urbani" - Hotel Cellai

Mostra a Cesano Boscone (MI)

Mostre e Serate

Serata e Mostra a Cracovia

Mostra a Firenze

Mostra a Milano

Prima di passare alle mie mostre più vecchie, ecco qui alcuni pensieri estemporanei sulla fotografia e sui fotografi:

 - Molti, troppi fotografi, reprimono il loro talento cercando di fare foto "omologate" per vincere concorsi ed avere successo. Altri invece vogliono mostrarsi al mondo per quel che sono, senza nessun tipo di condizionamento ed in piena libertà. Quest'ultimi, spesso bistrattati, sono quelli che preferisco. 

 - Non si fotografa con lo zoom, il mirino ed i filtri, ma si fotografa con la mente ed il cuore per trasmettere ad altri la propria visione del mondo. Solo così può nascere, non solo una "bella foto", ma anche una "buona foto". Ma la domanda di fondo è: quando è che una foto è una buona foto? 

 - Mi pongo molto spesso il quesito, specialmente vivendo la vita anche dentro un Club Fotografico, nel quale molti sono attenti solo ai concorsi. Foto perfette ma "fredde", tecnicamente ben fatte, ma che raramente mi emozionano. E qui sta il punto: quando è che una lettura, un quadro, una foto ci emozionano? Non ho una risposta, ci mancherebbe (so anche cosa ci sia di complicato dietro a questa domanda) e quindi nel tempo ho deciso che scatto solo se quel momento che entra nel mirino mi emoziona intimamente, senza pensare se possa essere valido o meno in assoluto, in un campo (il pensiero umano e l'arte) dove di assoluto non c'è proprio nulla!!!!

 - Penso perciò che lo scatto debba trasmettere agli altri il proprio modo di sentire e di interpretare il mondo senza nessun condizionamento. Ormai tutto si fa per vincere un concorso ed appuntarsi la medaglietta al petto o peggio.......... Chi non sta a questo gioco perverso resta fuori. Ma fuori ci sono fior fiori di fotografi che in fondo preferiscono raccontare se stessi per quel che sono e parlare agli altri senza infingimenti di sorta.

- Spesso vedo in costoro la capacità di andare dritti al nocciolo del problema, la capacità di dire qualcosa senza preoccuparsi di orpelli formali, la capacità di documentare e di raccontare. Tutte qualità inibite a chi cerca di conformare le proprie fotografie a quei canoni formali che le allontanano da quello che dovrebbe essere il compito principale della fotografia: quello di essere un linguaggio.

 

Alcune Mostre più recenti:


....... e quelle più vecchie

.... e alcune di quelle più vecchie

Siamo Ombre - Arezzo 2020